Bisca clandestina in pieno centro. Si accedeva da bar insospettabile
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- Pubblicato Giovedì, 24 Febbraio 2011 15:33
- Scritto da Redazione
presso un appartamento: in molti avevano notato quel via vai di persone che, anche di mattina, entravano ed uscivano da un portone di uno stabile adibito a civile abitazione, l'ingresso di un palazzo immediatamente adiacente un bar di una delle principali arterie della cittadina di Lauro (AV).
Subito dopo essere entrati nel palazzo, i militari raggiungevano velocemente un appartamento al secondo piano ove, una volta dentro, si trovavano di fronte ad una vera e propria bisca clandestina, adeguatamente organizzata per effettuare in tutta tranquillità il gioco d'azzardo.
L'appartamento infatti era dotato, anche da un punto di vista logistico, di tutto quanto poteva rendersi necessario per una sala da gioco polivalente onde esercitare l'attività illecita nelle sue più svariate tipologie: mentre una stanza, adiacente il tinello cucina, era stata allestita in maniera perfetta per il gioco a mezzo apparecchiature da intrattenimento tipo SLOTMACHINES (con tanto di tavolo destinato le "macchinette mangiasoldi"), gli altri locali dell'appartamento, opportunamente confortevoli e riscaldati, erano stati arredati con diversi "tavoli verdi" in modo da esser utilizzati da coloro che preferivano il gioco d'azzardo "tradizionale", con le classiche carte da gioco. Un particolare, come se non bastasse: le apparecchiature da intrattenimento per il gioco elettronico erano state elettronicamente modificate con riferimento al dispositivo di lettura ottica in modo da essere utilizzate non unicamente con l'introduzione di monete da 50 centesimi o da un euro (così come concepite a livello di fabbrica) ma con banconote, senza alcun limite di taglio (il giocatore era libero di inserire banconote sino a cinquecento euro per "caricare" le partite!).
In estrema sintesi si trattava a tutti gli effetti di una bisca clandestina ove, per puro gioco d'azzardo, potevano esser effettuate puntate oltre i limiti consentiti (forse) anche nelle case da gioco e nei casinò.
Il responsabile della sala da gioco era identificato per tale L.T. (di anni 54), originario di Lauro e nei suoi confronti non poteva che scattare la denuncia alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Avellino in relazione alle constatate ipotesi del reato di cui all'articolo 718 del codice penale (gioco d'azzardo) che prevede l'arresto da tre mesi ad un anno oltre ad una ammenda per chiunque organizzi o favorisca il gioco d'azzardo. Tutto il materiale rinvenuto, così come l'intero appartamento (dell'estensione di circa 70 metri quadri) veniva sottoposto a sequestro e, dopo l'apposizione dei sigilli, sottratto alla disponibilità del responsabile.