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Back Sei qui: Home Attualità Tutte le Notizie Italia Al mercato Berlusconi conquista la fiducia

Al mercato Berlusconi conquista la fiducia

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ROMA - Con 314 no, contro i 311 sì, la seconda camera del Paese ha respinto la mozione di sfiducia nei confronti del Primo Ministro Silvio Berlusconi. Alla conta parlamentare si è arrivati dopo che l'ex alfiere di Berlusconi, Gianfranco Fini, è stato cacciato dal PDL, il maggiore partito della maggioranza fondato dagli stessi Berlusconi e Fini, 

per aver espresso posizioni diverse da quelle del premier. In parlamento si è assistito a compravendite di voti, con esponenti eletti nelle fila dell'opposizione che hanno votato a sostegno di Berlusconi.Alcune parlamentari all'ultimo giorno di gestazione si sono recate in parlamento per votare. Scontri si registrano in tutta Italia tra manifestanti e forze dell'ordine. I ragazzi in piazza rivendicano di non appartenere a nessuna forza politica. Sono animati dalla forza della disperazione. Non vedono speranze per il proprio futuro ed in parlamento si assiste, in diretta televisiva, alle barzellette della politica. Scontri personali, sfide private, e piccole soddisfazioni da dispetti di terz'ordine, vengono anteposti agli interessi del Paese. Tutti si professano interessati agli interessi del Paese ma la situazione reale precipita vertiginosamente. Quando ho iniziato a sentir parlare di "politica" nel mio paesino natio, ho sentito raccontare la storia di un tizio. Si doveva votare la fiducia ad un sindaco. Per non farlo votare in consiglio comunale, delle persone si recarono a casa sua e gli tennero "compagnia" fino alla chiusura dell'assemblea. Avevo sempre pensato che si trattasse di una storia di paese dal sapore provinciale. Mi sbagliavo. Era l'Italia!. Per certi versi la cosa potrebbe consolarmi. Un piccolo paese, che tutti pensavano tra i più arretrati d'Italia, improvvisamente si scopre essere all'avanguardia. Addirittura con 30 anni di anticipo sulla politica nazionale. Geni incompresi e non lo sapevamo!. L'Italia è alla deriva. Stiamo velocemente tornando indietro. Resta poco tempo per invertire la rotta. L'Italia da oggi è una nazione ingovernabile che rischia di avvitarsi in uno scontro elettorale feroce del tutti contro tutti. E pensare che le emergenze da fronteggiare vorrebbero tutte le migliori risorse del Paese al lavoro.