"Correte qua, no, no, voi di là, su dai veloce, dovete muovervi" gridò il direttore "Fra dieci minuti cominciamo". Spinte a destra, spinte a sinistra, chi urla, chi corre, io sono solo nel mio angolino con le mie fiaccole e le mie bottiglie d'olio puzzolente. A volte mi chiedo se valga la pena fare tutto ciò che facciamo per soli cinquecento euro al mese. Il mio ruolo è brutto, molto

spesso faccio paura ai bambini: sempre tutto sudato, circondato dal fuoco; e penso a lui, quell'uccellino, quella farfalla, quell'ape che "vola" da un trapezio all'altro come da un fiore all'altro; e se cade? Nessun problema c'è un prato...ahh scusate...una rete a proteggerlo. E se io mi brucio chi mi protegge? Nessuno, perchè io sono brutto e antipatico. Il nostro caro amico trapezista quando non è qui al circo fa il ballerino, ha una bella casa, ed io? Io no, lavoro in mezzo alla strada, con il mio cane, il mio unico vero amico.E la sera, quando il trapezista va nella sua bella casa appena "ripittata", io cosa faccio? Vado in quella vecchia casa, butto giù qualcosa con quattro o cinque compagni, e poi, quando loro tornano nelle loro case con le pareti sporche apro il mio sacco a pelo e mi addormento, l'unico a farmi compagnia è lui, il mio amico di nottate, il vecchio poster di Che Guevara. Stanotte è una notte importante, devo pensare, domani si vota, chi voterò? Penso di aver deciso, io non voterò, questa volta non aiuterò nessuno a farmi avere fame. Il voto lo terrò per me, tanto tutti proteggono sempre e solo il trapezista.