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Back Sei qui: Home Attualità Tutte le Notizie Italia Centri antiviolenza a rischio per i tagli della Finanziaria

Centri antiviolenza a rischio per i tagli della Finanziaria

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ROMA - I Centri antiviolenza chiudono l'uno dopo l'altro ''strangolati dai tagli della Finanziaria e dall'ostilita' degli Enti locali, intanto 19 donne vengono uccise dai partners o ex partners solo in 26 giorni, tra ottobre e novembre di quest'anno''. E' quanto denuncia D.I.RE. (Donne in rete contro la violenza), l'associazione che raccoglie 58 centri antiviolenza in Italia, alle soglie della

Giornata Internazionale contro la Violenza alle Donne, che ricorre giovedi' 25 novembre.
*In una conferenza alla Casa Internazionale delle Donne di Roma, le rappresentanti dei centri di Palermo, Cosenza, Viterbo, Pescara, Udine, Messina, Napoli e Roma hanno fornito la propria testimonianza per lanciare un allarme sull'inadeguatezza numerica delle strutture di accoglienza rispetto al bisogno generato dal fenomeno della violenza nel Paese e sull'esistenza di leggi regionali che non vengono finanziate.* Secondo D.I.RE., infatti, nel 2009 13.587 donne, il 67% delle quali italiane, si sono rivolte ai centri antiviolenza dell'associazione: il 14,2% in piu' rispetto al 2008. Nelle strutture che prevedono la possibilita' di alloggio, sono state ospitate 576 donne e 514 minori, a fronte di una capacita' alloggiativa di 393 posti letto.
''La realta' del nostro Paese - ha spiegato Concetta Carrano, di Differenza Donna - e' in contrasto con le indicazioni dell'Onu e dell'Unione Europea, i cui standard, fissati nel 1999, prevedono l'esistenza di almeno un centro antiviolenza familiare ogni 10.000 persone e un centro di emergenza ogni 50.000 abitanti''.
Durante la conferenza e' stato sottolineato, inoltre, che i centri antiviolenza costituiscono un investimento non solo sociale ma anche economico del Paese, perche' ''una donna accolta in un centro costa sette volte meno rispetto al caso in cui viene assistita dai servizi sociali''. ''Esempi virtuosi - hanno detto le iscritte a Donne in rete - sono i centri di Differenza Donna nel Lazio, fiore all'occhiello dell'amministrazione Zingaretti''.
''Sono anni che il ministero ci assicura l'esistenza di un fondo di 20 milioni di euro - ha concluso Carrano - ma ancora non sono chiari ne' i tempi ne' i modi di distribuzione''.

 

(fonte ANSA)