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SALUTE. AL MOSCATI NUOVI STENT BIOASSORBIBILI PER L'ANGIOPLASTICA

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AVELLINO - Eseguiti presso il Laboratorio di Emodinamica e Cardiologia Interventistica dell'Azienda Ospedaliera "San Giuseppe Moscati" di Avellino i primi due interventi di angioplastica con l'utilizzo di stent coronarici bioassorbibili. L'applicazione di questo tipo di protesi all'avanguardia consente di ricostruire l'anatomia delle arterie coronariche introducendo nelle stesse un dispositivo composto da un materiale (polimero di acido polilattico) che si dissolve nel giro di 18-24 mesi, dopo aver esaurito il suo compito, ovvero quello di tenere aperta la coronaria. Tali stent, inoltre,

rilasciano dei farmaci antiproloferativi che impediscono la formazione di nuove placche coronariche. In tal modo, all'interno della coronaria, non vi è più né la stenosi né alcun corpo estraneo.
Da molti anni l'angioplastica coronarica con impianto di stent è la terapia più diffusa ed efficace per i pazienti affetti da patologie coronariche. Tuttavia, lo stent medicato più diffuso è realizzato in lega metallica e, dopo l'applicazione, resta per sempre all'interno della coronaria. L'Azienda Ospedaliera "Moscati" è la prima struttura pubblica in Campania e fra le prime in Italia e in Europa ad aver impiantato stent bioassorbibili, essendo stata scelta dall'azienda produttrice di tali dispositivi (una multinazionale statunitense) come uno dei centri di eccellenza dove avviare l'utilizzo degli stent di ultima generazione. Ieri, una équipe di specialisti, coordinati dal dottor Rosario Sauro, responsabile del Laboratorio di Emodinamica e Cardiologia Interventistica, e dal dottor Emilio Di Lorenzo, ha impiantato con successo in due pazienti affetti da coronaropatie due stent riassorbibili, dando inizio a una nuova sfida che, insieme alle altre già affrontate, sta dando lustro all'Azienda Ospedaliera avellinese diretta dal manager Giuseppe Rosato e alla sanità pubblica in genere.
I due interventi eseguiti ieri con la nuova metodica sono perfettamente riusciti. «E' importante però precisare – afferma il dottore Sauro – che, al momento, questi stent possono essere impiantati solo in alcune categorie di pazienti, non possono essere ancora utilizzati su larga scala e necessitano di un attento screening per valutare l'appropriatezza dell'intervento. In particolare, questi stent sono stati testati e sono efficaci nei pazienti giovani e con lesioni coronariche critiche ma non complesse e con un'alta probabilità di poter essere sottoposti a nuove procedure».