IBS Forex. Arrestati anche due arianesi per bancarotta
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- Pubblicato Martedì, 09 Novembre 2010 12:05
- Scritto da Redazione
Il provvedimento riguarda rappresentanti legali, il direttore generale, il capo team gestione e l'intero collegio sindacale della società. I reati contestati sono bancarotta fraudolenta, truffa aggravata e falso in bilancio che hanno portato la Ibs Forex al fallimento su richiesta del pubblico ministero ed alla sua cancellazione dall'albo degli operatori finanziari della Banca d'Italia.
"È stato accertato – scrive la Guardia di finanza in una nota – che la cospicua rete dei promotori finanziari della Ibs Forex approcciava i potenziali clienti proponendogli forme di investimento che gli avrebbero reso eccezionali guadagni, in assoluta controtendenza ai negativi andamenti del mercato di quel momento. Tutti gli investimenti avvenivano nel settore delle valute per il tramite esclusivo di broker esteri (uno danese, uno svizzero ed uno inglese)".
"Alcuni risparmiatori (per lo più la minoranza) – spiegano ancora le Fiamme gialle -, nel momento in cui vedevano di aver realizzato un buon guadagno (anche se solo sulla carta), ne chiedevano l'immediata monetizzazione ed in tal caso la finanziaria, per non destare alcun sospetto, provvedeva tempestivamente. Nella maggior parte dei casi, invece, i risparmiatori, vedendo che il proprio rendimento stava andando oltre ogni più rosea previsione (sebbene tutto falso), erano ulteriormente allettati ad investire cifre ancora maggiori senza sapere che, in realtà, non le avrebbero più riviste. I promotori inoltre, periodicamente, consegnavano agli investitori dei falsi report dai quali si poteva desumere che l'andamento dei propri investimenti era, di fatto, sempre in linea con le loro aspettative".
"Il giocattolo – spiegano gli inquirenti - ha cominciato a rompersi quando la Provincia Regionale di Palermo ha fatto una richiesta di disinvestimento parziale di 15 dei 30 milioni di euro investiti che la Ibs Forex, ovviamente, non è stata in grado di soddisfare, poiché le proprie casse già erano state svuotate da tempo".
Sono infine al vaglio dell'autorità giudiziaria le posizioni della rete degli oltre 110 tra promotori e procacciatori d'affari.