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PROCESSO DIFESA GRANDE. UN CONSULENTE: NEL 2004 IL PERCOLATO FINIVA NEL FIUME LAVELLA

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ARIANO IRPINO (AV) - Si è' svolta davanti al collegio presieduto dal giudice Abbondandolo del Tribunale di Ariano, una nuova udienza sull'inquinamento ambientale causato dalla gestione della discarica di Difesa Grande. In aula è stato ascoltato il dott Sanna consulente del Procuratore della Repubblica di Ariano. Questi ha esposto in maniera dettagliata l'inquinamento delle acque sotterranee e del fiume Lavella provocate dalla cattiva gestione del percolato. "Ha evidenziato che all'atto delle indagini, effettuate nel 2002 e nel 2004, - dice Giovanni Maraia - e' stata riscontrata

un'abbondante presenza di percolato nella vasca della discarica, impossibile da eliminare con la raccolta quotidiana. Ciò' significa che la maggior parte del percolato e' stato convogliato nel fiume Lavella, come più' volte da noi denunziato. Ha, altresì, fatto presente che le acque dei pozzi spia, posti al di sotto della discarica, sono risultate inquinate da ammoniaca e altre sostanze provenienti dalla discarica. L'indagine ha interessato anche la captazione del biogas, che è' risultata coperta dai rifiuti e quindi non funzionante. Il consulente ha riferito di un abbancamento di rifiuti in elevazione, senza copertura, con pareti con forti pendenze, realizzate con gli stessi rifiuti, lungo le quali scivolava a valle il percolato. Il consulente ha concluso ritenendo inidonea la gestione della discarica da parte dell'ASI DEV. La discarica, con il suo perdurante e costante carico di inquinamento e con il suo possibile franamento - conclude Maraia -, e' stata dimenticata dalle Istituzioni e anche dalla collettività arianese. Questi soggetti, forse, pensano che la discarica abbia smesso d'inquinare, che la stessa sia stata messa in sicurezza e bonificata. Purtroppo non è' così". La prossima udienza e' stata fissata per il 24 ottobre, il processo si concluderà' a Dicembre di quest'anno.