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Sanità. Caldoro incontra solo Sibilia, niente sindaci

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NAPOLI - Nulla di fatto per i sindaci dell'Alta Irpinia che speravano di incontrare il Governatore Caldoro per convincerlo a mantenere in vita l'ospedale di Bisaccia. Caldoro ha dato la sua disponibilità ad incontrare solo il Presidente della Provincia di Avellino Cosimo Sibilia. Una questione scottante, quella del riassetto della Sanità,
che vede in gioco molteplici fattori. Da un lato le popolazioni locali che in buona fede credono di perdere un servizio essenziale sul territorio. Dall'altra Stefano Caldoro che appare in buona fede, e si ritrova a far i conti con una sanità disastrata, sprecona ed inefficiente. In mezzo cinquant'anni di malapolitica che ha costruito carrozzoni che, più che per erogare servizi sanitari ai cittadini, servivano a dare un posto di lavoro ad un po' di "amici". Si tratta di due logiche a confronto. Da un lato una manciata di dipendenti e politici che cavalcano lo spettro populista della perdita di servizi sanitari sul territorio; dall'altra un servizio sanitario più razionale ed efficiente. Il territorio dell'Alta Irpinia è vasto e poco abitato. Un ospedale come quello di Bisaccia più che fare bene a chi avesse la sfortuna di avere un malore, serve a tutelare gli interessi di alcuni. Meglio una sanità moderna che sia capace di portare in pochi minuti, in caso di emergenza, un'eliambulanza ad un ferito grave, che un intero ospedale nel quale accogliere lo stesso ferito dove, però, non ci sono i requisiti minimi per prestare soccorso. Questo alle popolazioni locali qualcuno dovrebbe spiegarlo. Qui sbaglia Caldoro, chiudersi a riccio non giova, ma è comprensibile quando a tirarlo per la giacca sono membri del suo stesso esecutivo, figli o nipoti di una logica perversa che sta affondando in Irpinia.