L'arbitro Moreno arrestato per traffico di droga
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- Pubblicato Mercoledì, 22 Settembre 2010 13:41
- Scritto da Redazione
Subito su Moreno si rovesciarono le accuse dei tifosi italiani, convinti che l'arbitro si fosse fatto corrompere per "spingere" avanti nel Mondiale la Corea del Sud. "Ho la coscienza tranquilla e credo che gli Italiani siano enormemente immaturi. Se parlano di mazzette, è perché probabilmente sono abituati ad utilizzarle" replicò senza esitazione Moreno, che aggiunse anche che non fu per colpa sua se l'Italia fu eliminata ma di Trapattoni, che dopo essere andato in vantaggio preferì mandare tutti in difesa. Moreno scomodò per l'occasione, perfino Mussolini che, prima dei Mondiali del 1938 in Francia, aveva detto ai giocatori della Nazionale che senza Coppa del Mondo, "non sarebbero potuti tornare a casa".
A Moreno tanto bastò per considerare gli italiani "tutti emuli del Duce. La verità è che non sanno perdere". A dare il fiato ai sospetti su di lui un viaggio-crociera a Miami, all'indomani dei Mondiali: Moreno sbarcò all'aeroporto di Quito accompagnato da moglie e valigie ricolmi di acquisti. Sfoggiò anche una Chevrolet ultimo modellO e subito si disse che avesse ripianato tutti i suoi debiti.
Ben presto anche in patria si scatenarono polemiche sul suo conto: gli errori commessi in una gara di campionato tra la squadra locale della Liga Deportiva Universitaria e il Barcelona di Guayaquil furono talmente eclatanti che la squadra 'vittima', il Barcelona, ne chiese la radiazione dai ranghi arbitrali. Oltre alle decisioni discutibili prese durante l'incontro, Moreno aveva concesso un recupero di sei minuti che era poi durato di dodici permettendo così alla Liga, che era in svantaggio, di pareggiare e poi imporsi sui rivali per 4-3. L'errore gli costò 20 giornate, ma non contento decise candidarsi alle elezioni al municipio di Quito nelle file del Partito Rinnovatore Istituzionale di Azione Nazionale (Prian), ma non venne eletto.
Da allora era caduto l'oblio su Moreno, comunque rimasto nel mondo del calcio come commentatore. Fino all'ultimo inatteso colpo di scena di oggi di una vita spericolata.
ROMA - L'arresto dell'ex arbitro ecuadoriano Byron Moreno per possesso di sei chili di eroina e' ''la conferma a posteriori che la qualita' di Moreno come soggetto garante non gli si attagliava in modo particolare''. Per il presidente della Federcalcio Giancarlo Abete ''non si possono mettere in connessione le due situazioni''
, vale a dire l'arresto di Moreno con i suoi discussi arbitraggi ai Mondiali del 2002 che furono penalizzanti per l'Italia: ''sarebbe una forzatura collegare i due episodi a distanza di otto anni - dice Abete a margine della cerimonia di insediamento del nuovo presidente del Consiglio di Stato Pasquale de Lise - ma mi pare che l'ultima vicenda sia la certificazione che il percorso di Moreno come arbitro non sia stato netto'', vale a dire non e' stato pulito come quando in equitazione non si abbatte alcun ostacolo.