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Back Sei qui: Home Notizie Editoriale Democrazia e libertà di stampa. Inaccettabile il carcere per i giornalisti

Politica

Democrazia e libertà di stampa. Inaccettabile il carcere per i giornalisti

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Irpino.it aderisce all'iniziativa dalla FNSI con uno spazio bianco in prima pagina. Il direttore de "Il Giornale" Alessandro Sallusti è stato condannato a 14 mesi di carcere per omesso controllo. Sarebbe a dire che è ritenuto responsabile della diffamazione contenuta in un articolopubblicato sul giornale da lui diretto ma scritto da un altro. Una pena eccessiva che apre le porte ad una pericolosa deriva antidemocratica. In Italia, nel bene o nel male, gli unici rimasti a garanzia della democrazia sono i giornalisti. Certo vanno fatte le debite eccezioni, ma grazie ai giornalisti l'opinione pubblica italiana ha sempre saputo tutto quello che è successo nella nostra nazione:

scandali politici, ruberie di partito, associazioni mafiose e camorristiche hanno sempre trovato spazio nelle colonne dei giornali e nei servizi dei telegiornali. Alcuni giornalisti per informare i cittadini ci hanno rimesso addirittura la vita. Questo a dimostrazione che c'è una classe giornalistica che riesce a fare il proprio mestiere aldilà dele pressioni dei potenti. Una sentenza di questo tipo appare come un atto intimidatorio verso il giornalismo d'inchiesta, per intenderci quello fatto per strada, scavando nei meandri del malaffare di ogni genere. Invece, qualcuno i giornalisti li vorrebbe come dei passacarte assoldati per pubblicare le veline di sapore fascista. Allora quello che si pubblicava era gradito ai potenti. Oggi c'è qualcuno che i potenti invece li scomoda. Sallusti ha le sue idee, che si possono non condividere, ma riteniamo che debba poterle esprimere liberamente. Se diffamazione c'è stata allora bisogna trovare un metodo per porvi rimedio e questo certo non si ottiene mandando in galera il giornalista che l'ha fatta. Vogliamo discutere dell'applicazione del codice deontologico, facciamolo, ma non cerchiamo le soluzioni giudiziarie che hanno il solo risultato di intimidire chi questo mestiere lo fa ancora per difendere la democrazia. Non entriamo nel merito della sentenza, ma ci limitiamo a far rilevare che in Italia i politici ladroni, gli assassini efferati, i truffatori, gli stupratori e i più malfamati dei farabutti restano a piede libero, invece i giornalisti si mandano in galera. E' un segnale pericoloso. La legge va cambiata ed alla svelta.