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Back Sei qui: Home Città Tutte le Notizie Ariano Irpino Cronaca Frana Montaguto. Cos'è la frana?

Frana Montaguto. Cos'è la frana?

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 La descrizione della frana di Montaguto in Irpinia che ha spezzato in due l'Italia. Origini geologiche e provvedimenti in corso per fronteggiare l'emergenza che dura da 4 anni.

 



Montaguto – Una lingua di argilla e pietrisco misti ad acqua, lunga circa 3 km. Così si presenta la frana che ostruisce la statale 90. Per come si mostra, vista dalla strada interpoderale di Cicotonno, assomiglia ad una lunga pista sciistica. Prima un tratto perpendicolare verso valle, poi una gigantesca esse lungo il crinale della collina ed, infine, una curva chiusa che la indirizza dritta verso la statale. Circa 15 milioni di metri cubi si materiale scivolano lentamente, ma inesorabilmente, verso il basso al ritmo di 25 centimetri l'ora. La velocità non è costante, perché influenzata dalle precipitazioni atmosferiche e dalla portata di una sorgente d'acqua. Infatti, a monte, proprio sotto la punta della collina, un piccolo laghetto alimentato da una sorgente, irrora in modo costante il flusso di acqua verso il basso.Così come una colata lavica scende verso valle, l'immensa colata di fango deriva verso l'alveo del fiume Cervaro. Prima la sorgente erode la collina, lasciando scoperto lo strato roccioso, poi porta a valle la terra resa semiliquida dall'acqua. Il piano di scivolamento dovrebbe trovarsi a circa 15 metri di profondità, ma è variabile a seconda dei punti. Il fenomeno in geologia è conosciuto come erosione ed è quello che, a lungo andare, dà origine ai tratti pianeggianti lungo le valli dei fiumi e lascia scoperte le cime calcaree prive di argilla e vegetazione. A Montaguto, però, trova sulla sua strada la statale 90 e la ferrovia Roma – Lecce. Un bel problema visto che la Statale è l'unica che collega la Campania alla Puglia, così come la ferrovia è l'unica nel centro sud che collega seriamente il Tirreno all'Adriatico.



Dagli inizi di giugno la bretella, che era stata costruita per consentire il passaggio del traffico veicolare, è stata di nuovo investita dal materiale franoso. Cinque escavatori ed una ruspa, per circa 12 ore al giorno hanno lavorato per mantenere pulito il piano stradale togliendo l'argilla dalla strada e sistemandola qualche metro più a monte sulla frana stessa. Ma la lotta è impari. Gli escavatori ai piedi della frana, visti da lontano, sembrano dei moscerini che si arrampicano sopra un elefante. Mai e poi mai, quei moscerini riusciranno a fermare il pachiderma e non riusciranno neanche ad impensierirlo. Intanto per la rimozione dei materiali si pone di nuovo il problema del sito dove stoccarli. Impossibile depositarli nell'alveo del fiume, allora il nuovo commissario ha chiesto aiuto alle Ferrovie dello Stato che hanno messo a disposizione un vecchio sito. Questa emergenza ambientale ha messo in ginocchio le aree del Cervaro e minaccia seriamente i collegamenti tra la Campania e la Puglia.