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Back Sei qui: Home Politica Tutte le Notizie Internazionale Gianni Rivera: non si tocchi la legge elettorale per le europee

Gianni Rivera: non si tocchi la legge elettorale per le europee

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Montecalvo – “Ministro deriva dal latino e significa servo, non so lo hanno capito questi di oggi” l’europarlamentare Gianni Rivera parla ai 40 giovani di Italia popolare provenienti da tutta la Campania durante un seminario di studio nell’ambito della scuola di formazione politica.

“Siamo ancora un po’ lontani  da come vorremmo che fosse il parlamento europeo e cioè il punto di partenza dove si fa la politica vera e dove dovrebbe esserci in presidente del consiglio vero. I parlamentari sono disponibili, quelli che fanno resistenza sono i Governi nazionali”. Per Rivera sono cambiati i tempi ed anche il modo di fare la politica che “va sfoltita da chi prima di tutto pensa agli affari propri”. In Italia è necessario “accettare l’idea che la politica deve ridistribuire meglio la ricchezza tra i cittadini”. Attacca anche la legge elettorale che dà “il potere di decidere i parlamentari a 3 o 4 persone”. Per il senatore Pedrini la politica deve recuperare il primato sull’economia e dettarne le regole mentre il parlamento deve recuperare  la funzione di rappresentanza delle istanze locali. Pedrini addita le banche come le principali responsabili del disastro economico e su questo “il centro sinistra deve riflettere”. Oggi si continua a proporre tagli da tutte le parti ma, invece, bisognrebbe riqualificare la spesa per dare impulso all’economia in recessione. Per Pedrini sono sbagliati anche i metodi che hanno portato all’assegnazione delle concessioni per il Wimax. “Si sono date tre concessioni per Regione ma non si è detto che la banda larga Wimax doveva essere portata obbligatoriamente anche nei posti meno popolati e così tutti si concentrano sulle grandi città. Intanto si continua a dire che bisogna favorire lo spostamento dei cittadini nelle campagne”.

 

"Siamo ancora un po’ lontani  da come vorremmo che fosse il parlamento europeo e cioè il punto di partenza dove si fa la politica vera e dove dovrebbe esserci in presidente del consiglio vero. I parlamentari sono disponibili, quelli che fanno resistenza sono i Governi nazionali”. Per Rivera sono cambiati i tempi ed anche il modo di fare la politica che “va sfoltita da chi prima di tutto pensa agli affari propri”. In Italia è necessario “accettare l’idea che la politica deve ridistribuire meglio la ricchezza tra i cittadini”. Attacca anche la legge elettorale che dà “il potere di decidere i parlamentari a 3 o 4 persone”. Per il senatore Pedrini la politica deve recuperare il primato sull’economia e dettarne le regole mentre il parlamento deve recuperare  la funzione di rappresentanza delle istanze locali. Pedrini addita le banche come le principali responsabili del disastro economico e su questo “il centro sinistra deve riflettere”. Oggi si continua a proporre tagli da tutte le parti ma, invece, bisognrebbe riqualificare la spesa per dare impulso all’economia in recessione. Per Pedrini sono sbagliati anche i metodi che hanno portato all’assegnazione delle concessioni per il Wimax. “Si sono date tre concessioni per Regione ma non si è detto che la banda larga Wimax doveva essere portata obbligatoriamente anche nei posti meno popolati e così tutti si concentrano sulle grandi città. Intanto si continua a dire che bisogna favorire lo spostamento dei cittadini nelle campagne”.

Formazione dei giovani verso la politica, questo il senso dell’iniziativa organizzata da Italia Popolare che punta a dare una riferimento ai cattolici. “I giovani non sono soddisfatti per come vanno le cose in Italia dove la politica sta diventando un balletto umiliante – dice Gerardo Bianco – La nostra politica è riuscita a far diventare una barzelletta anche la grande svolta avvenuta in America. Prima con le dichiarazioni e poi con le controdeduzioni”. E’ un Bianco a tutto campo che non risparmia bordate quello che indomito parla ai giovani. “La Democrazia Cristiana è defunta come partito ma non come ideale – continua – bisogna recuperarne i grandi valori di cui era portatrice e consegnarli ai giovani. L’anno scorso abbiamo avuto incontri sul versante storico, quest’anno parleremo delle questioni che si devono affrontare”. Attacca il liberismo sfrenato ed invita riflettere sull’economia mista tanto cara ai Governi italiani. Dalle partecipazioni statali agli interventi nel mezzogiorno che deve ritornare ad essere un argomento dell’agenda politica. “Se non si risolve il problema del Mezzogiorno – continua Bianco – rischiamo di rimanere la palla al piede del Paese”. Una stoccata Bianco la riserva anche ai politici provinciali. “In questa provincia ci sono persone che hanno il fegato malato – dice – e continuano a parlare di quello che non si è fatto e non delle potenzialità che ci sono".