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Back Sei qui: Home Attualità Tutte le Notizie Italia Sciopero Online Venditori Ebay

Sciopero Online Venditori Ebay

eBay cambia le sue regole e i venditori non ci stanno: sciopero online per protestare contro le nuove tariffe ridotte e i feedback a senso unico. Vi sembra uno sciopero inutile? Pensate a chi ha fatto dell'e-commerce il proprio business, ecco chi vuole boicottare eBay.

Per molti eBay è molto più di un negozio dove è facile scovare merce introvabile a prezzi buoni, è un business: via quindi a boicottaggi e scioperi, fenomeni affatto rari nella storia di eBay. E i recenti cambiamenti al regolamento, in particolare tariffe e feedback, hanno fatto molto rumore online.

eBay cambia le sue regole e i venditori non ci stanno: sciopero online per protestare contro le nuove tariffe ridotte e i feedback a senso unico. Vi sembra uno sciopero inutile? Pensate a chi ha fatto dell'e-commerce il proprio business, ecco chi vuole boicottare eBay.

Per molti eBay è molto più di un negozio dove è facile scovare merce introvabile a prezzi buoni, è un business: via quindi a boicottaggi e scioperi, fenomeni affatto rari nella storia di eBay. E i recenti cambiamenti al regolamento, in particolare tariffe e feedback, hanno fatto molto rumore online.

La discussione è nata nel forum di eBay e si è poi allargata fino all'informazione mainstream che in questi giorni dà notizia dello sciopero dei venditori di eBay. E' previsto per il 20 febbario, giorno in cui sarà applicato il nuovo regolamento, e continuerà per tutta la settimana.

Le tariffe contestate sono state introdotte da eBay per aumentare il numero dele inserzioni: chi vuole vendere su eBay paga al portale una percentuale sul valore dell'oggetto venduto, percentuale che con le nuove regole ha subito un rincaro. Altra novità che fa molto discutere è stata l'eliminazione dei feedback negativi verso gli acquirenti: viene così a mancare il sistema di commenti che rappresenta l'affidabilità degli utenti eBay e una forma di garanzia per chi vende.

eBay è sostanzialmente uan casa d'aste online: è possibile mettere in vendita un oggetto e acquistarlo. Un servizio che funziona, tanto che molti ne hanno fatto una forma di sostentamento che si basa sull'apertura del sistema e sui meccanismi, i feedback appunto, che garantisco l'affdabilità di venditori e acquirenti evitando brutte sorprese nel corso della transazione.

Un sistema che si basa su commenti reciproci: la reputazione di ogni utente è creata dai commenti di chi ha avuto contatti con lui e gli altri utenti si baseranno sul feedback per le successive transazioni. eBay ora ha reso questo sistema a senso unico: solo i venditori saranno soggetti a valutazione, questo per evitare ripicche a suon di feedback negativi che rischiano di inquinare la reputazione di utenti incolpevoli. 

Ma senza alcun indizio sull'affidabilità degli acquirenti diventa più diffiicile per i venditori piazzare l'affare giusto. Ecco allora lo sciopero, e un eco che arriva fino in Italia, nonostante le modifiche per ora riguardino solo gli USA. L'intento di eBay è tutelare gli utenti: la società ha fatto sapere che non ci sono margini per un trattativa con i venditori, che si trogano divisi sul da farsi. 

Gli eBuyers professionisti (sì, esistono eccome) infatti non hanno intenzione di scioperare: un boicottaggio costrebbe troppo per chi ha fondato la sua attività su eBay e ha impiegati da pagare e grossi affari da concludere. Una vera e propria dipendenza da eBay: c'é chi potrebbe perdere migliaia di dollari in uno sciopero del genere, che bloccherebbe l'attività per tutta la settimana.

Staremo a vedere: se da una parte rischiano i venditori, dall'altra anche eBay non naviga in buone acque. Si basa su meccanismo delicato, lo stesso che regola tutto il Web 2.0: reputazione e visibilità. La protesta degli utenti è l'inizio della fine?