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Back Sei qui: Home Attualità Tutte le Notizie Italia TAC NAPOLI-BARI. I SOCIALISTI IRPINI CONTESTANO IL PROGETTO IN GALLERIA

TAC NAPOLI-BARI. I SOCIALISTI IRPINI CONTESTANO IL PROGETTO IN GALLERIA

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ARIANO IRPINO - Il raddoppio della tratta ferroviaria Benevento – Foggia, la realizzazione della linea di alta capacità di traffico e la costruzione della stazione in Valle Ufita rappresentano lo snodo del futuro sviluppo delle aree interne della nostra regione. La costruzione di questa essenziale infrastruttura non rappresenta solo l'ultima occasione per la valle dell'Ufita, ma anche per l'Alta Irpinia la quale, attraverso la bretella della Lioni – Grottaminarda, sarebbe collegata finalmente in pochi minuti ad un'arteria ferroviaria di respiro continentale. Tutte le forze politiche, sia a livello nazionale

che locale, hanno affermato questa lapalissiana verità. Altresì, tutte le forze politiche erano a conoscenza dei costi dell'opera secondo il tracciato scelto ed approvato. Tutti sapevano che la tratta in superficie era più lunga di quella in galleria. Tutti affermarono che la maggiore spesa era un investimento finalizzato allo sviluppo delle aree interne, che sono così definite non tanto e non solo perché tali rispetto al mare, ma perché, di fatto, irraggiungibili in tempi economicamente validi per qualunque progetto di sviluppo.
Nel merito della spesa va poi ricordato che il costo del tracciato in elevazione è realmente prevedibile. Invece, lo stesso non può affermarsi per il tracciato in galleria. Infatti, se si vuole accorciare il percorso si è costretti ad attraversare le argille della Cristina sulle quali si sono scritti interi trattati per la loro pericolosità ed imprevedibilità di comportamento e, aggiungiamo, per i costi del loro contenimento.
Quanto affermiamo è storia patria e lo hanno sperimentato sulla propria pelle le decine di operai caduti in occasione della realizzazione delle gallerie esistenti.
I socialisti irpini sono, perciò, profondamente indignati da un dibattito che si sta sviluppando tutto in "democristianese" in cui si afferma che nulla è stato deciso in merito, ma si lasciano intravedere scenari catastrofici se, nell'area prescelta per la realizzazione della stazione, non si innescano processi economici di sviluppo o, come dice Giuseppe De Mita, di "forte coesione territoriale".
La domanda sorge spontanea su chi debba sviluppare la "forte coesione territoriale". I cittadini, gli enti locali, l'imprenditoria o la classe dirigente.
Quale mediazione fruttifera ha saputo sviluppare la classe politica sulla salvezza della Irisbus!
Ciò nonostante ecco svilupparsi il grande sillogismo: "Siccome in valle Ufita non ci sono insediamenti produttivi di rilievo è inutile investire tanti soldi per il suo sviluppo".
Un ragionamento piccino, comune, a quanto pare, anche al consigliere Nappi il quale però lo esplicita con maggiore coraggio e, forse, sfrontatezza. Né di tono diverso dal "democristianese" sono le dichiarazione del consigliere Zecchino il quale da componente della maggioranza in Regione Campania e da rappresentante del territorio in quanto anche consigliere al Comune di Ariano, avrebbe dovuto assumere ben più decisa posizione al di là di una vigile attenzione, atteso che le dinamiche economiche potrebbero giustificare quanto non giustificabile.
Tutte le grandi politiche hanno saputo investire nei momenti di crisi se convinte della bontà delle proprie idee e delle vocazioni dei territori.
I socialisti irpini restano perciò convinti delle scelte fatte e sostengono che una lunga galleria che passi sotto i loro piedi abbia la stessa utilità di quella, di gelminiana memoria, tra il Gran Sasso e la Svizzera. Le ipotesi sconsiderate contro le quali i socialisti combattono sono frutto della incapacità gestionale di una maggioranza regionale la quale vuole solo dimostrare la propria lungimiranza amministrativa e di risparmio o la propria presunta attenzione al bilancio sulla pelle, ancora una volta, dell'Irpinia.

Ing. Pasquale Moscatelli
Commissione "Sviluppo e territorio"
della Federazione provinciale P.S.I.