ARIANO. SOPPRESSIONE TRIBUNALE, SI VA DALLA FORNERO
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- Pubblicato Martedì, 17 Aprile 2012 09:24
- Scritto da Redazione
E' toccato proprio a quest'ultimo aprire il tavolo di lavoro in una sala gremita anche da semplici cittadini. Il Presidente Monaco ha illustrato le novità rispetto all'operazione di riforma delle circoscrizioni giudiziarie ed in particolare ai nuovi parametri stabiliti dalla Commissione di studi che ricercano un "modello ideale di tribunale secondo calcoli meramente statistici, in contraddizione con la legge delega. La necessità a questo punto- ha proseguito il Presidente dell'Ordine degli Avvocati di Ariano- è di ottenere il rispetto della legge delega, una legge che pure abbiamo contestato ma che almeno dava delle possibilità di ragionamento". Monaco ha evidenziato anche la difficoltà in questo particolare periodo rispetto all'opinione pubblica, poiché il messaggio che si vuol far veicolare è di un riordino dettato dal risparmio economico. In realtà, è quanto hanno sostenuto molti relatori nel corso della serata, non è così. Il Tribunale di Ariano costa pochissimo. La vera difficoltà è avere un interlocutore al quale spiegare tutto questo, parlare di efficienza o di economicità ed assicurarsi che non avvenga un sopruso ai danni del Tribunale di Ariano.
Il Sindaco di Ariano Antonio Mainiero nel ringraziare tutti i presenti, in particolare i Sindaci, ha ribadito che si tratta di una problematica che non riguarda solo Ariano ma tutti i Comuni. Ha ricordato che questo è il quarto incontro sulla questione. "Tutti insieme si è tracciato un percorso per evidenziare le ragioni della necessità del mantenimento del Tribunale di Ariano Irpino. Ragioni territoriali inconfutabili, difesa dalle organizzazioni malavitose di un'area cerniera tra il Tirreno e l'Adriatico, le difficoltà di collegamento con i capoluoghi, le carenze strutturali negli stessi. Abbiamo condotto- ha proseguito Mainiero- uno studio sulle ricadute, spiegato l'impossibilità di accorpamento con altri tribunali più grandi poiché loro stessi sono in difficoltà, come la stessa Avellino, abbiamo detto come questo Tribunale sia virtuoso, del processo d'informatizzazione avviato, di tutte quelle condizioni che, nonostante la carenza di organico fanno si che questo Tribunale rientri in quei parametri di efficienza ed economicità; ma tutto questo a quanto pare non è servito. Abbiamo prodotto una serie di atti in sinergia con l'Ordine degli avvocati e con i Magistrati. Abbiamo inviato un resoconto di tutto ciò alla Commissione di Giustizia, ma non siamo stati mai ascoltati. Oggi noi chiediamo con forza un impegno affinché si rispettino i criteri della territorialità".
"Ratio, uguale economia di spesa. Una favola a cui non crede neanche chi lo ha detto". Così il Presidente del Tribunale, Rodolfo Daniele, nel suo caustico intervento attraverso il quale ha anche spiegato la beffa dei 200 mila euro assegnati al Tribunale di Ariano risultato nel 2010 quello con minor ritardi nel distretto di Napoli e quindi degno di finanziamento per buone pratiche, ma escluso dal progetto di informatizzazione, che tanto sarebbe stato utile. "Il paradosso è che non si sa come spendere quei fondi poiché vincolati ad iniziative che non ci servono o non ci interessano e non poterli spendere per l'organico, (mai un solo un giorno completo) o per altre necessità impellenti". Ma più di tutto il Presidente Daniele ha denunciato il clima di disorientamento: "Vogliamo uscire dall'incertezza. Voi politici dovete dirci che fine faremo".
A questo punto ha suscitato stupore l'allontanamento dalla sala da parte del Presidente Sibilia e di alcuni Assessori Provinciali. Il Presidente Monaco ha commentato sottolineando la necessità di "una dose di pazienza superiore nel sopportare uno sfogo" vista la difficoltà del momento e in quanto rappresentate di tutti gli avvocati non consente ai politici "di essere permalosi".
Il dibattito è proseguito con l'intervento del Procuratore della Repubblica, Luciano D'Emmanuele, il quale ha ribadito l'opinione più volte espressa: "Dando per scontata la valenza del Tribunale bisogna battersi, nel rispetto della legge delega, per un secondo tribunale in provincia. Se un secondo tribunale deve esserci quello non può che essere Ariano Irpino". D'Emmanuele si è detto preoccupato poiché il capo dello Stato è a favore della rivisitazione delle circoscrizioni, ha però esortato a continuare la battaglia.
Per il Delegato Oua, Marcello Luparella vi sono interessi forti che stanno dettando il ridisegno della geografia giudiziaria.
Il Vice Presidente del Coordinamento Nazionale Ordini Minori, nonché Presidente dell'Ordine degli Avvocati di Spoleto, Paolo Feliziani, ha invece operato un'analisi della legge delega e di come ci si è arrivati, definendola un vero e proprio "colpo di mano, portato a termine, non a caso, il 16 agosto, che la politica in 30 anni non era riuscita a partorire poiché i politici avevano sempre raccolto la voce e le esigenze del territorio".
"Vi è dietro una furbata- ha aggiunto il Deputato Marco Pugliese- un compromesso politico"; Pugliese ha ricordato la sua interrogazione parlamentare e l'ordine del giorno che dovrebbe consentire di prendere tempo. "Dopo il napolicentrismo- ha affermato- ora abbiamo l'avellinocentrismo: Città ospedalieria, il monopolio sui rifiuti con Irpinia Ambiente, ora anche il Tribunale; cosa rimane delle aree interne? Cosa rimane dei piccoli comuni? Andando avanti così avremo la morte delle aree interne e la rinascita della criminalità in questi luoghi. Il ruolo della politica è quello di difendere queste aree". Pugliese ha ribadito la sua disponibilità.
Interessanti e costruttivi gli interventi di alcuni tra i numerosissimi Sindaci presenti. Vincenzo Sirignano, Sindaco di Mirabella, ha spronato a fare qualcosa di più dando per scontata la solidarietà; Giovanni Ianniciello, Sindaco di Grottaminarda, ha proposto una tattica diversa per affrontare il problema proponendo già un accorpamento; Antonio Zullo, Sindaco di Bonito, ha lamentato "certe scelte della politica" e la "carenza di democrazia".
Su meridionalismo e questione etica ha sviluppato il suo intervento il Senatore Ortensio Zecchino che ha sollecitato la mediazione del collega Centaro con il Ministro. "Questo è un problema sentito visceralmente- ha detto- L'Italia deve fare uno forzo unitario perché alla base c'è la questione meridionale. Potrà aver successo una nuova politica se si sviluppa una politica locale che presuppone l'arricchimento di queste realtà. Non è razionalizzando e tagliando che si può andare avanti". Poi c'è una questione etica, alla luce dell'anniversario dell'Unità d'Italia; il valore della storia. Zecchino ha ricordato le Assise di Ariano, la fondazione del Tribunale di Ariano nel 1862 e nomi illustri legati alla Giustizia quali Pasquale Stanislao Mancini. "Il problema e nelle mani del legislatore. È la deputazione parlamentare ad agire. Bisogna andare dal Ministro e spiegare le ragioni di gravità economica ed etica. Non si può privare una comunità di una fiamma che rappresenta cultura oltre che legalità- ha concluso Zecchino ricordando come la classe forense rappresenti una ricchezza di queste realtà.- La legge delega prevede delle deroghe. Su questo bisogna lavorare".
Il Vice Presidente della Commissione Giustizia Senato della Repubblica, Roberto Centaro ha raccolto l'invito di Zecchino e di Pugliese e dopo aver ripercorso con dovizia la genesi della legge delega, riconoscendo che prevede delle deroghe si è detto convinto della possibilità di perseguire diverse ipotesi e di intraprendere il discorso con il Ministro di Giustizia sin da domani per poi riferirne gli esiti al Sindaco Mainiero e valutare come muoversi.