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Back Sei qui: Home Cronaca Tutte le Notizie Campania SALERNO. LOTTA ALL'USURA. NEI GUAI ANCHE UN IMPRENDITORE AVELLINESE.

SALERNO. LOTTA ALL'USURA. NEI GUAI ANCHE UN IMPRENDITORE AVELLINESE.

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SALERNO - C'è anche S.A., imprenditore 47enne di Aiello del Sabato, tra le 9 persone arrestate dalla Guardia di Finanza di Salerno nell'ambito dell' "Operazione San Domenico". Nel mirino degli uomini delle Fiamme Gialle, un'associazione a delinquere finalizzata all'usura, con una rete d'affari che si estendeva su buona parte del territorio salernitano (soprattutto delle zone costiere cilentane) ed aveva contaminato le limitrofe province di Avellino e Potenza. Ulteriore dimostrazione della forza del vincolo associativo è stata confermata dall'ingente volume d'affari che, tra somme liquide

gestite, beni mobili ed immobili, si aggira intorno ai 6 milioni di euro.
Il meccanismo usuraio era sempre lo stesso: a fronte della somma erogata il soggetto "strozzato" emetteva e/o sottoscriveva titoli post-datati, il cui importo copriva anche gli interessi usurari maturati, a partire dal 7% mensili con punte del 186,70% su base annua. Alcuni dei principali protagonisti, al fine di portare al termine l'iter criminoso, si sono avvalsi dell'ausilio di familiari, portandoli ad essere consapevolmente concorrenti nel reato: questi ultimi accreditavano sui propri conti correnti molti assegni postdatati emessi dalle vittime usurate. Gli indagati, inoltre, per mascherare il sistema usuraio hanno cercato di adottare ogni precauzione possibile: infatti, per sottrarsi ad eventuali e temute investigazioni di polizia, a turno ponevano all'incasso, mediante accredito sui propri c/c, gli assegni emessi dalle vittime, recanti la dicitura "M.M." (a me medesimo) e la girata per l'incasso della vittima stessa, assegni naturalmente comprensivi del capitale ricevuto in prestito gravato dagli interessi del 7% mensile. L'accredito degli assegni dei commercianti finiti sotto usura sui c/c degli indagati avveniva prevalentemente presso banche con filiali in Marina di Camerota in assoluta libertà, senza adottare alcuna cautela, sicuri che ciò bastasse ad eludere eventuali controlli, ma soprattutto con la consapevolezza di conseguire un ingiusto profitto, a cui non intendevano rinunciare.
L'esame della documentazione bancaria, oltre a mostrare quanto fosse radicata nel tempo l'associazione, ha, altresì, appurato l'ingente disponibilità economica a disposizione: particolare confermato dal fatto che il sodalizio criminale era in grado di gestire contemporaneamente diversi soggetti anche per più anni.
Oltre all'imprenditrice irpina, le manette sono scattate nei confronti di: D.T., 42enne di Camerota, ragioniere e capo dell'organizzazione; D.S., 77enne di Camerota, imprenditore; A.V.S., 47enne di Camerota, imprenditore edile; R.R., 64enne di Camerota; P.R., 43enne di Camerota, albergatore; L.T., 41enne di Camerota; R.M., 37enne di Camerota, gestore di villaggio turistico; V.D.A, 58enne di Potenza, perito informatico.
Oltre alle misure cautelari di tipo personale, i finanzieri hanno in corso il sequestro preventivo di 2 villaggi turistici per un valore complessivo di 3 milioni di euro, 2 locali commerciali, un appartamento, 2 mansarde ed un lastrico solare, per un valore complessivo di 1 milione di euro.
Nel corso delle indagini, gli organizzatori dell'illecita attività sono stati denunciati da quattro vittime, alle quali sono stati sottratti anche beni immobili per un valore di due milioni di euro.
Sono in corso ulteriori investigazioni ed approfondimenti sul conto di altre 15 potenziali vittime.