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Back Sei qui: Home Attualità Tutte le Notizie Italia RENATO DULBECCO. PADRE DEL GENOMA E MAESTRO DI VITA

RENATO DULBECCO. PADRE DEL GENOMA E MAESTRO DI VITA

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Ho "incrociato" Renato Dulbecco alcune volte. Chi fa il nostro mestiere inevitabilmente vive anche delle personalità delle persone che incontra. Ad Ariano Irpino, nell'entroterra campano, Dulbecco il 24 giugno 2005 diceva: "Il Biogem sta crescendo bene, è partito da zero ed è già a buon punto, lo scopo è quello di concentrare la ricerca nei modelli animali per poi trasferirne gli studi sull'uomo. In Italia non c'è molta ricerca in questo campo perché bisogna avere uno stabulario". Così parlava di una struttura di ricerca che allora nasceva e che vive ancora ad Ariano. Per chi opera in questi territori, e spesso è tentato di andare

altrove, è una grande lezione. Lui ci credeva. Perché non dovremmo crederci noi? Durante il cocktail organizzato un sabato sera ad Ariano, parlando con i giornalisti quando gli si chiedeva se la grande ricerca è possibile in un piccolo centro rispondeva: "Non c'è dubbio. C'è stato un esempio a cui io ho partecipato direttamente quando abbiamo costruito un istituto in un piccolo villaggio della California, adesso è uno dei più grandi istituti mondiali". Arrivò ad Ariano con una semplicità disarmante. Niente di fantasmagorico, niente auto luccicanti e se ne andava a spasso per il centro storico come un tranquillo cittadino al punto da suscitare i commenti della gente per strada che era meravigliata di tanta semplicità. Niente apparire ma fatti concreti. Anche questa fu una grande lezione per un centro di provincia e per il giovane cronista. A Napoli durante la conferenza stampa diceva: "Negli Stati Uniti, in Giappone ed in altri paesi la spesa destinata alla ricerca scientifica equivale al 3% del Prodotto nazionale lordo, in Italia arriviamo appena allo 0,8%. Dopo il genoma abbiamo la necessità di approfondire le alterazioni genetiche dell'uomo che causano le malattie, per sviluppare da questo mezzi di terapia e prevenzione, grazie ai modelli di malattia studiati nei topi che hanno una struttura del dna simile a quella umana". Ed è proprio questo il campo sul quale lavorano i ricercatori del centro di Ariano.
Renato Dulbecco, nato a Catanzaro nel 1914, a 92 anni parlava fluidamente di ricerca informatica. Altra grande lezione di elasticità mentale e di capacità di essere al passo con i tempi. "Senza l'informatica la genetica molecolare non esisterebbe" diceva senza fare mistero che le biotecnologie e l'informatica sarebbero state il binomio di ricerca che avrebbe gettato le basi della bioinformatica un settore che promette di essere l'elemento principe delle nuove frontiere dell'uomo nei prossimi 50 anni. Oggi Dulbecco se n'è andato, ma vivrà per sempre tra le grandi menti positive che hanno dato tanto all'umanità.

Angelo Corvino