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Pubblicato Mercoledì, 14 Novembre 2012 17:38
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Scritto da LETTERA APERTA
Egregio Presidente Caldoro, continuo a credere che la politica sia ancora la capacità di leggere la società, di tutelare i beni comuni, di ripensare il rapporto tra istituzioni e cittadini. Con questi principi mi sono convinto ad armare la mia mano della penna, unico strumento capace di trasferire le parole, proprio quelle che non si possono pronunciare di persona. L'eco del vostro lavoro che arriva da Napoli fin nei nostri piccoli paesi non risuona di buona novella ma si avverte come distanza incolmabile, scaraventandoci, così, in una condizione di debolezza e fragilità accentuata da una vostra
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