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La politica delle risposte, non delle promesse

angelo_corvino_150x150La campagna elettorale per il rinnovo del consiglio regionale della Campania entra nella sua fase cruciale. I candidati alla presidenza, così come quelli a consiglieri, accelerano freneticamente i loro contatti con gli elettori a caccia dei consensi elettorali. C'è attesa sulle parole e sugli impegni che i candidati alla Presidenza intendono prendere in Irpinia. I cittadini irpini negli ultimi anni hanno avuto a che ridire con la gestione della Regione Campania e adesso chiedono molti impegni diretti ai candidati alla Presidenza. Le problematiche sono molteplici ed i risentimenti, nei confronti della Giunta uscente e del Governo Nazionale, ancora di più.

Qui disagi, disservizi, e fatti da Italietta di quarta serie, si susseguono ed intrecciano vorticosamente, sfociando nell'abbandono politico ed istituzionale. Finora i rappresenti politici, troppo presi dagli impegni, si sono dimenticati completamente dei problemi reali di un'area del Paese che sta lentamente morendo, nonostante le grandi potenzialità che, purtroppo, restano inespresse. Per prima la bonifica della discarica di Difesa Grande, un bubbone a cielo aperto che da troppo tempo aspetta una gestione seria del post mortem. Poi le infrastrutture. La zona è praticamente inraggiungibile. Una frana di enormi dimensioni blocca la statale 90 delle Puglie ormai da diversi anni e da qualche giorno anche la Ferrovia Foggia - Caserta. Disagi si registrano per i cittadini residenti e per gli automobilisti in transito. Una faccenda che abbraccia due Regioni ed almeno tre Province, di cui due campane: Avellino e Benevento. La strada, infatti, è utilizzata anche da diversi comuni del Fortore e del Tammaro, in provincia di Benevento. La 90 per queste aree rappresenta l'unico collegamento per raggiungere direttamente, a Foggia, la tratta ferroviaria Lecce – Milano. L'alternativa è la ferrovia Caserta – Foggia che, in condizioni "normali", è poco utilizzata per via della scarsa praticità delle corse. Ad esempio, di domenica nessuna stazione tra Benevento e Montaguto è servita da corse ferroviarie. Cosa che danneggia anche la già precaria condizione dell'economia agricola locale che, sopratutto nei fine settimana, punta sulla diversificazione legata agli agriturismo. "Ovviamente" nessun cittadino residente nelle città di Benevento o di Foggia, o ancora più in là di Bari o Napoli, può raggiungere o lasciare le valli del Cervaro e del Miscano con un mezzo pubblico di domenica. Altro nodo molto critico. Stessa situazione per i pullman, di diretta gestione Regionale: di domenica non ci sono corse con la Puglia e non ci sono le corse da Ariano per i centri limitrofi. Difficile fare sistema senza mezzi di trasporto pubblici, sopratutto se la condizione delle strade è ai limiti dell'indecenza. E qui la situazione nell'area precipita ulteriormente. Da troppi anni, infatti, nelle zone a nord di Ariano non ci sono interventi di ammodernamento infrastrutturale serio. L'ultima opera realizzata risale agli anni '50 quando fu costruita la statale 90 bis che oggi si presenta in pessimo stato di manutenzione, c'è un ponte pericolante dove il traffico è disciplinato a senso unico alternato. In cinquant'anni nessuna opera di ammagliamento delle infrastrutture è stata messa in essere. Le statali 90 e 90 bis si toccano solo a Savignano Scalo ma nessuna bretella laterale di collegamento è stata posta in essere. Lasciando il compito del raccordo a stradine di campagna che dai fondi valle si arrampicano sulle colline tra frane e smottamenti. Questo territorio, come quello contiguo della provincia di Benevento, paga lo scotto di essere periferico rispetto alle rispettive province. Il progetto di raccordo delle reti viarie insistenti su aree periferiche di più province dovrebbe essere la viabilità di interesse regionale di cui qui ancora non si sente parlare. In ultimo, e non ultima, la Sanità. L'ASL AV1 è stata accorpata con l'AV2, il che di per sé potrebbe anche non essere un male, ma l'ospedale di Ariano sconta ancora ritardi sia sanitari che infrastrutturali. Non esiste ancora un sistema informativo, il personale infermieristico, in sottorganico, viene utilizzato molto per veicolare inutili documenti cartacei e viene sottratto all'assistenza ai pazienti. Il sistema di prenotazioni delle prestazioni segue criteri approssimativi e nulla ha a che fare con la certezza della prenotazione e sopratutto con la dinamicità. In un posto dove le strutture sanitarie per le visite ambulatoriali possono distare anche decine di chilometri dall'abitazione dell'ammalato, con scarso servizio di trasporto pubblico, non c'è ancora la possibilità, all'interno dell'ASL stessa, di effettuare la prenotazione per via telematica direttamente dal medico di famiglia. Tutto questo rende problematica la qualità della vita ad Ariano e nei paesi limitrofi. Su questo i cittadini si aspettano che i candidati facciano delle proposte e si impegnino per la risoluzione dando risposte concrete.

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